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Il web e la ricerca della leggerezza

Il web e la ricerca della leggerezza

Caldo. Molto caldo. La sabbia scotta, le gambe sono pesanti e una goccia sta imperlando la tua fronte.

20 metri ancora, solo 20 metri che ti sembrano 100 miglia. Perfino l’aria che respiri è fastidiosa: calda. Sembra quasi di non riuscire a riempire i polmoni, ogni passo, ogni respiro ogni battito di ciglio è faticoso.

Eppure là c’è il mare e insomma il posto non è male, ma… non sopporti più nulla: l’assenza di aria ti sta soffocando, il sole a picco che ti segue, quel terribile vociare di bambini che saltano a destra e sinistra, lo slalom tra la gente che gioca a volley, i castelli di sabbia che si sgretolano asciutti.

Rumore.

Troppo rumore.

Gente che si guarda e guarda e commenta, spettegola arcigna, si lamenta e intanto solleva la sabbia, calda, polverosa, mista ad aria salmastra.

Arsura.

Potresti fermarti e lasciarti cadere, ora, qui, a soli 10 metri.

Lentamente ti volti, valuti. Che fatica fare calcoli. Beh insomma ne hai fatta di strada ma… “Ma chi me l’ha fatto fare?” ti chiedi. E sospiri. Aria calda. Entra caldo insopportabile. Spegnete il mondo: basta!

5 metri: non ce la farò mai.

5 metri: 6 passi.

Ombra. Una sedia comoda, in legno, fresca.

Acqua, ghiaccio, frutta, anche l’ombrellino e la cannuccia. La cannuccia è essenziale per non sprecare energie. Le labbra si stringono intorno alla cannuccia. Le mani sul bicchiere, freddo.

Aaaah: vetro FREDDO!

Inspiri: l’aria all’ombra è… fresca.

Il liquido ghiacciato sale, raggiunge le labbra, la lingua, la gola… refrigerio che espande nel petto. Fresco, leggero.

Il corpo si fa più leggero, chiudi gli occhi e senti solo il mare, l’aria leggera, silenzio, calma.

Ancora pochi minuti e, lo sai, sarai pronto a ribaltare il mondo. Solo qualche minuto, pochi, pochissimi saranno sufficienti a rimetterti in forma.

Fronte asciutta, muscoli corroborati, il cervello attivo che riparte, come se avessi fatto scattare un interruttore. Erano solo 20 metri e ti sembravano mille miglia.

Accade vero? Non solo in spiaggia, ma soprattutto sul lavoro. Se poi lavori con il social web diventa devastante, ma chi oggi può prescindere dalla forza mediatica che possono darti le piattaforme di social network?

Nessuno.

Il fatto è che quando cominci qualcosa hai l’entusiasmo. Energia, voglia, creatività, idee. E investi tempo e risorse, per formarti, studiare, capire, intraprendere.

Bello “intraprendere”.

Ti lanci, è un’avventura nella quale credi fermamente, ti brucia dentro, ti tiene forte e ti fa sentire invincibile.

Poi vengono le questioni di tempo. I tempi.

Non si fa nulla in 20 minuti e la motivazione di solito dura un quarto d’ora.

E allora cominci a segnare il passo, i clienti scarseggiano e quelli che pagano sono ancora meno. Il lavoro diventa pesante, avaro di soddisfazioni e le malelingue che prima ignoravi cominci a sentirle, con le loro invidie, maldicenze, calunnie, piccolezze.

L’obiettivo è lontano, ancora lontano e non ce la fai più e pensi:

“Ma chi me l’ha fatto fare?”

Sai chi? Tu. O meglio un sogno che stava alla base delle tue scelte, tanto tempo fa. Devi risvegliarlo, subito.

L’importanza di un sogno non si sottolinea mai abbastanza

Perché quando qualunque azione, anche la più noiosa e ripetitiva assume il significato di un passo verso i propri sogni, allora stai aggiungendo leggerezza alla tua vita e risultati cambiano. Migliorano.

Il punto è che non sai mai quanto la meta sia vicina, magari a un passo. I 5 metri di prima, ricordi? E che fai ti fermi? E dove l’hai messo il carattere?

Molli adesso che hai fatto tutta quella strada?

Ma dai! No.

Taglia i rami secchi, elimina le persone che ti infastidiscono, segui i tuoi obiettivi senza curarti di chi vive di invidia. Gli invidiosi sono persone inutili che fanno solo annegare chi sta intorno a loro.

Se non vedi la meta crea un sistema di feedback che ti consenta di correggere il tiro passo passo.

E poi? E poi considera che puoi anche leggerti un articolo motivazionale, e se vuoi ti posso parlare 5 minuti, o se preferisci puoi andare da un’altra parte: di gente che sa motivare ce n’è tanta.

Attenzione: la motivazione che viene da fuori dura poco. Non risolve i tuoi problemi, ti regala un po’ di energia ma è solo tappare una falla con un po’ di carta. Dura poco.

La motivazione la devi trovare dentro di te.

E quindi? Quindi posso dirti cosa ho visto che funziona. Pochi punti semplici da applicare.

  1.  Spegni il cervello. Ma davvero: prenditi del tempo per te stesso. Anche solo 10 minuti al giorno, da solo per  fare qualcosa per te che ti piaccia tanto e che ti faccia stare bene, lontano dall’ufficio con lo smartphone spento. E gratificati.
  2. Modifica le tue ore: fai in modo di avere ore di soli 50 minuti e per 10 minuti ogni ora occupati di altro che non sia proprio lavoro. Qualcosa di leggero: che so, la lista della spesa, o controlli il trucco, prendi appuntamento dalla manicure, guarda le foto dei tuoi figli o un sito di viaggi. Quello che vuoi.
  3. Sogna. Ma fallo davvero. Sogna qualcosa di importante e travolgente per te. Fai un elenco di sogni.
  4. Trova un collegamento tra ciò che fai e la vita che vorresti realmente.
  5. Crea un piano d’azione per sfruttare tutto ciò che hai a disposizione per arrivare alla vita che vuoi.
  6. Metti in conto il tempo: alle volte bastano 6/8 mesi, altre ci vogliono 2 o 3 anni.
  7. Ogni volta che senti calare l’energia considera due possibilità: hai bisogno di una vacanza, ti sei dimenticato il motivo per cui stavi lavorando.

(E seguili i link, che ci sono le istruzioni per trasformare i sogni in realtà)

La vita non è mai questione di fortuna, ma questione di scelte. Il successo, qualunque significato tu dia a questa parola, è direttamente proporzionale a quanto tu sia determinato nel vivere la tua vita come la vuoi tu.

Se quando ti alzi la mattina non ti riconosci allo specchio, e hai la sensazione che stai vivendo la vita di qualcun altro, forse hai sbagliato qualcosa.

Fatti una domanda: Ma io cosa voglio davvero? Cosa sto facendo per realizzare quello a cui aspiravo a 5 anni?

Magari sei nel settore sbagliato, magari hai scelto un mestiere che svolgi benissimo ma non fa per te. Sii sincero con te stesso e poi agisci di conseguenza: quello che hai ora è tutto ciò che serve per fare un primo passo verso quella leggerezza corroborante alla quale tutti hanno diritto.

Se puoi sognarlo puoi farlo, è solo una questione di tempo e attenzione ai dettagli.

PS: grazie a Daniela Conti per l’ispirazione, il titolo e la ricerca dell’immagine

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